Generale, lei ha assunto il comando della Brigata alpina Julia nel dicembre del 2018, oggi la brigata Julia/MLF si appresta a partire per la quinta volta per l’Afghanistan. Per lei questa sarà la terza missione, ora come Comandante del Contingente multinazionale del TAAC-W a Herat.
E’ un ritorno in Afghanistan dopo dieci anni. Dopo aver partecipato come istruttore nel 2008/2009 e poi nel 2010, ora mi troverò ad affrontare fondamentalmente due “difficoltà”: durante i sei mesi del mio ultimo mandato purtroppo sono stati una decina i soldati caduti, oggi la situazione, pur essendo immutata o immutabile nella sua generalità, appare radicalmente diversa rispetto a quella vissuta nelle esperienze passate, ma ugualmente impegnativa sotto l’aspetto professionale, e a questa, oggi, viene ad aggiungersi l’emergenza sanitaria della pandemia da Covid-19 che richiama una doverosa vigilanza; ritengo quindi che il mio impegno sarà quello di avere un’alta attenzione e la necessaria flessibilità.
L’intervento del generale Vecciarelli alle commissioni Difesa di Camera e Senato ha ipotizzato un disimpegno dall’Afghanistan entro la metà del 2021. Lei si ritroverà quindi anche a gestire una situazione delicata quale quella del ripiegamento e del rientro da quel teatro.
Le dichiarazioni del nostro Capo di Stato Maggiore della Difesa fanno riferimento all’accordo di pace raggiunto tra Stati Uniti e i Talebani del 29 febbraio a Doha, accordo che prevede il ritiro dal Paese entro quattordici mesi da quella data, ovvero maggio 2021. Questo accordo però non definisce la nostra presenza in quel teatro quindi ci dovranno essere precise determinazioni da parte dalla NATO e del legittimo Governo afghano nonché da quello italiano, quindi la politica andrà a definire ciò che poi noi andremo ad eseguire. C’è questa possibilità, in autunno verranno prese le decisioni in merito e definiti i tempi di attuazione, noi saremo pronti.
Terminato il periodo di quarantena la Brigata partirà per dare il cambio all’Ariete, un’altra brigata che ha sede nel Friuli Venezia Giulia, quindi questo passaggio di consegne si gioca quindi “in casa”, cosa rappresenta per la Julia?
Le dirò di più, non solo andiamo a dare il cambio all’Ariete, ma questo è il secondo cambio tra brigate che insistono sul territorio della regione, perché a sua volta l’Ariete aveva dato il cambio alla Brigata Pozzuolo del Friuli il cui comando è a Gorizia. E’ una cosa importante, un segnale positivo per tutto il territorio non solo regionale ma del triveneto, la Julia ha infatti unità nel Trentino-Alto Adige e nel Veneto, quindi un riconoscimento per il lavoro svolto dalle brigate che qui risiedono, del loro livello di addestramento e di operatività.