European Wind 2016, Friuli Venezia Giulia

(Testo redatto congiuntamente a Massimo Baldassini, contributo fotografico della B.Alp. Julia) Dal 22 novembre al 1 dicembre diverse aree addestrative del Friuli-Venezia Giulia sono state interessate dall’ esercitazione European Wind 2016 sotto il Comando della Brigata Julia. L’esercitazione, interforze e multinazionale, ha avuto le finalità di verificare e certificare il raggiungimento della piena capacità operativa del Battle Group europeo, una forza militare di intervento rapido a disposizione dell’Unione Europea, e in particolare è stata testata la capacità di pianificare e condurre in tempi ristretti un’operazione di crisis managment in eventuali aree di crisi internazionale. Sono stati schierati sul terreno, dislocati sulla aree dei fiumi Cellina-Meduna e del Tagliamento che da decenni vedono lo svolgersi di esercitazioni militari anche a fuoco, circa 1500 uomini,di cui 1200 italiani, appartenenti alle Forze Armate della DECI ( Defence Cooperation Initiative)di cui fanno parte, oltre all’Italia,anche la Slovenia, l’Ungheria, l’Austria, la Croazia e l’Albania con quest’ultima entrata solo di recente e presente a questa esercitazione solo con degli osservatori.

Il core è espresso dalla Brigata Alpina “Julia”, Unità dell’Esercito Italiano che ricopre anche il ruolo di leader dell’MLF (Multinational Land Force), forza terrestre di cui fanno parte anche Slovenia e Ungheria. Oltre ai soldati impiegati un centinaio di mezzi tattici come le Centauro, VBM Freccia, VTLM Lince e BV oltre a RABA ungheresi, Humvee croati e Valuk sloveni. La componente aerea vedeva impiegati numerosi elicotteri italiani ed austriaci schierati a Casarsa della Delizia sull’aeroporto “Francesco Baracca” dell’AvEs e sede del 5° Reggimento Aviazione Esercito“Rigel”: le missioni degli elicotteri erano sotto il comando del 4° Reggimento Aviazione Esercito “Altair” di Bolzano e hanno visto l’impiego di UH-205A del reparto bolzanino, UH-90A del 7° Reggimento Aviazione Esercito “Vega” di Rimini e AH-129C/D di Casarsa; gli austriaci schieravano due OH-58B della
Österreichische Luftstreitkräfte di base a Tulln-Langenlebarn una base nelle vicinanze di Vienna. L’esercitazione ha visto lo svolgersi di numerose attività che spaziavano da tiri con le Centauro e i cannoni FH-70, alla missioni MEDEVAC, ai trasferimenti con convogli oltre alle tipiche situazioni che si incontrano nelle missioni all’estero con contrattazioni nei villaggi fra insurgents e personale militare. Abbiamo potute assistere dal vivo ad alcune di queste attività come una missione MEDEVAC, un convoglio e una contrattazione in villaggio. Nella prima attività veniva simulato un intervento di un UH-205A che sotto la scorta di un AH-129 “Mangusta” e dei due OH-58B austriaci in funzione ricognitori recuperavano del personale ferito. Dopo un primo passaggio del UH-205A dove il personale a terra dava i riferimenti per la posizione del ferito l’elicottero in configurazione MEDEVAC atterrava con la scorta in volo degli altri tre elicotteri mentre a terra la copertura contro eventuali attacchi era effettuata con due Lince. Una volta imbarcato il ferito l’UH-205 effettuava un decollo per evitare attacchi e si portava in quota sempre sotto la scorta del “Mangusta”. Terminata questa attività svolta sul poligono del Cellina-Meduna in provincia di Pordenone trasferimento sul greto del fiume Tagliamento in località Osoppo dove si è seguita l’attività di un convoglio costituito da mezzi Lince e VM dove un Maggiore, comandante il convoglio, ci ha spiegato l’attività che andavamo, in parte, a seguire in quanto la stessa si svolgeva parzialmente anche in notturna con l’utilizzo dei visori notturni. Il convoglio si doveva trasferire in un territorio sotto la giurisdizione di una nazione in conflitto con un’altra fazione ribelle e il convoglio doveva riportare a più miti intendimenti le due fazioni attraversando zone particolarmente pericolose con la possibilità di imbattersi in IED (Improvised Explosive Device) ordigni esplosivi improvvisati. Cautela nei movimenti con andatura lenta in strade anche dissestate e armi di reparto posizionate sui Lince rivolte in alternanza a sx e dx per coprire entrambi i lati del convoglio. Questa attività è una delle più rischiose come hanno evidenziati i tanti attacchi subiti dalla coalizione sia in Afghanistan che in Iraq e dunque è sempre di massima cura l’addestramento su questo tema durante le esercitazioni. Da sempre da quando c’è guerra gli scontri nei centri urbani sono molto rischiosi e nelle zone addestrative del Friuli c’è una piccola area nel poligono di Artegna che bene si presta ad esercitarsi su questa attività molto rischiosa. A&D ha assistito a questa terza ed ultima attività seguendo da vicino un reparto dell’esercito sloveno che doveva trattare con degli insurgents all’interno di un villaggio. Dapprima una scambio di parole con alcuni elementi del villaggio a cui improvvisamente è seguito uno scambio di colpi d’arma da fuoco con il ferimento del personale sloveno a cui è seguita tutta una serie di scontri casa per casa con l’annientamento della minaccia. Un’attività questa molto reale con trappole esplosive ubicate in alcuni edifici fatte esplodere dal”regista” di questa particolare attività. Tutte le fasi di questa attività è stata seguita da personale ungherese. Mentre per le attività a terra ci sono stati altre importanti esercitazioni dove hanno preso parte gli eserciti schierati per questa European Wind 2016, nell’attività volativa svolta c’è stata una prima assoluta per il reparto austriaco anche se lo scorso anno per l’Italian Blade 2015 gli austriaci avevano già partecipato con gli elicotteri AB212. Interessante è stato assistere al briefing mattutino a Casarsa della Delizia svolto dal Ten.Col. Graziano Cappello pilota di UH-205A del 4° “Altair” di Bolzano reparto che aveva la responsabilità delle attività del Multinational Aviation Battalion di questa esercitazione. La missione a cui come detto in precedenza abbiamo partecipato è iniziata con le classiche info su meteo, aeroporti alternati, carburante disponibile per poi entrare nel vivo della missione con l’attività che si andava a svolgere, gli assetti impiegati e tutte le procedure a cui attenersi sia per le eventuali minacce che in caso di avarie di questo o quello elicottero.

Circa 6 mesi prima dell’inizio della European Wind 2016 sono state effettuate le riunioni al Comando della Brigata Julia a Udine e dopo 3 riunioni è stato completato il quadro compreso anche quello del supporto elicotteristico con l’assegnazione del posto comando al 4° Altair che ha coordinato oltre che gli assetti per la logistica a Casarsa messi a disposizione del 5° “Rigel” anche l’integrazione del rischiaramento del reparto austriaco. All’interno dell’esercitazione si è avuta anche una cellula del COA(Comando Operazioni Aeree) che ha avuto la funzione di coordinamento fra le forze aeree e le forze terrestri. Il supporto dell’Aeronautica Militare è stato di 2 T346A del 61°Stormo e 2 F2000A del 4° Stormo che hanno svolto missioni CAS. Come ci ha riferito durante la nostra intervista il Col. Pierluigi Verdecchia comandante del 4° Altair “ scopo primario di questa esercitazione all’interno del Multinational Aviatio Battalion è quello di simulare tutte le possibili attività dall’esfiltrazione di ferito alla scorta a convogli logistici e cercare di integrare il più possibile le attività dello Squadrone da ricognizione austraico attraverso la produzione di rilevamenti fotografici e filmati per l’utilizzo successivo nella pianificazioni delle attività terrestri, tutto ciò per avere la più ampia possibilità di capacità operative nell’Aviation Battalion anche notturene con l’utilizzo degli NVG. Durante l’esercitazione si sono avute sempre più missioni articolate e complesse per raggiungere lo scopo principale e cioè la massima integrazione fra i vari reparti dell’Aviation Battalion per avere un unico modus operandi come anche auspicato in ambito NATO.”

Nella giornata conclusiva svolta nel poligono di Rivoli Bianchi di Venzone erano presenti il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, e i quattro Capi di Stato Maggiore della Difesa delle Nazioni esercitate assieme all’Italia, Austria, Croazia, Slovenia e Ungheria oltre al Chairman del Comitato Militare dell’Unione Europea, Generale Mikhail Kostarakos; nell’occasione il Generale Graziano ha affermato “abbiamo qui oggi militari italiani, sloveni, austriaci, croati e ungheresi provenienti da Paesi che aderiscono a questa iniziativa e stanno inviando un messaggio d’unità e di capacità per condurre, sotto una bandiera multinazionale, europea o della Nato, eventuali operazioni in aree di crisi”.“Affrontiamo un periodo di importanti sfide e nuovi compiti e credo che questa tipologia di battlegroup europeo, basata sulla Deci riaffermi la nostra volontà di costruire ancora di più solide capacità per stringere le relazioni nell’area sud adriatica dell’Europa e renderle un esempio da seguire”, ha concluso il Capo di Stato Maggiore della Difesa.

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