Kosovo - KFOR - Joint Enterprise

L’Operazione KFOR è iniziata all’alba del 12 giugno 1999. Il contingente italiano entrava in Kosovo alla mezzanotte dello stesso giorno e raggiungeva la città di Pec il mattino del 14 giugno. 
In precedenza le truppe NATO erano schierate nella FYROM (dicembre 1998) per assicurare, nell’ambito dell’operazione “Joint (Determined) Guarantor” (sotto comando dell’Allied Rapid Reaction Corps): in un primo tempo, l’evacuazione in emergenza degli osservatori OSCE dal Kosovo; il supporto alle organizzazioni umanitarie per l’assistenza ai profughi usciti dal Kosovo.
Dal settembre 1999 e fino alla costituzione del  NATO Headquarters Tirana (giugno 2002) alla KFOR risaliva anche la responsabilità dell’operazione NATO in Albania denominata Communication Zone West (COMMZ-W) a guida italiana.
Alla fine del 2004, in occasione del termine dell’operazione “Joint Forge” in Bosnia & Erzegovina, con il passaggio delle responsabilità delle operazioni militari dalle forze NATO (SFOR) a quelle della Unione Europea (EUFOR), le autorità NATO decisero di raggruppare tutte le operazioni condotte nell’area balcanica in un unico contesto operativo (definito dalla Joint Operation Area), dando origine il 5 aprile 2005 all’operazione “Joint Enterprise” che comprendeva le attività di KFOR, l’interazione NATO-UE, e i NATO HQ’s di Skopje, Tirana e Sarajevo.
Dal maggio 2006 è stata avviata la ristrutturazione delle forze che ha visto la trasformazione delle forze militari internazionali in Kosovo da 4 Multinational Brigades a 5 Multinational Task Forces.
Dal 10 gennaio 2010, pur rimanendo inalterati missione e compiti, il livello ordinativo delle Multinational Task Forces è stato ridotto a Multinational Battle Groups (MNBGs) su base Reggimento.
In relazione agli sviluppi di situazione connessi con la dichiarazione di indipendenza del Kosovo, proclamata unilateralmente il 17 febbraio 2008, e la successiva entrata in vigore della relativa Costituzione il 15 giugno 2008, la presenza delle forze NATO è stata incrementata.
Dal 1 marzo 2011 ad agosto 2019 KFOR schierava in Kosovo due Multinational Battle Group (di cui uno a comando italiano), un Reggimento Carabinieri MSU (composto esclusivamente da militari dell’Arma dei Carabinieri), un Reggimento con funzioni di Riserva Tattica (multinazionale), tre unità multinazionali Joint Regional Detachment (JRDs) di cui uno a leadership italiana.
Il 15 agosto 2019, con la ristrutturazione della catena di Comando e Controllo, i Multinational Battle Group si sono trasformati in Regional Command (RC). Inoltre i comandi multinazionali JRDs sono stati soppressi e le unità da loro dipendenti (Liaison and Monitor Team – LMT) sono transitati sotto il comando dei Regional Command.
All’operazione “Joint Enterprise” in Kosovo partecipano attualmente 27 Paesi, con un impegno complessivo di forze che oggi ammonta a circa 3500 unità.
Dallo scorso 6 settembre 2013 il nostro Paese ha assunto il comando dell’intera missione KFOR e l’attuale Comandante è il Generale di Divisione dell’Esercito Michele Risi, alle cui dipendenze operano 27 nazioni delle quali 19 appartenenti alla NATO ed 8 partner.

La missione è oncorrere, nell’ambito delle operazioni a guida NATO in corso di svolgimento nella Joint Operation Area (JOA) e nel quadro di una progressiva riduzione della presenza militare, allo svolgimento di un’azione di presenza e deterrenza che mantenga un ambiente sicuro ed impedisca il ricorso alla violenza, contribuendo, nel contempo, al consolidamento della pace ed al processo di crescita civile.

L’attuale missione di KFOR consiste in:
– continuare a contribuire al mantenimento della sicurezza e della libertà di movimento (Safe and Secure Environment and Freedom of Movement);
– supervisionare il MTA (Military Technical Agreement) con la Serbia;
– assistere lo sviluppo delle Istituzioni locali al fine di migliorare la stabilità nella regione;
– condurre attività di comunicazione a sostegno della missione;
– supportare e cooperare con le Istituzioni Internazionali;
– su ordine, passare rapidamente dalla “Deterrent Presence” alla “Minimum Presence”.

Attualmente la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente nazionale impiegato nella missione è di  628 militari, 204 mezzi terrestri e 1 mezzo aereo.
Dallo scorso 6 settembre 2013 il nostro Paese ha assunto il comando dell’intera missione KFOR. L’attuale Comandante di KFOR è il Generale di Divisione dell’Esercito Michele Risi.
Il contingente italiano è impiegato in diversi ambiti e mansioni come:
– battaglione multinazionale di ricerca informativa l’Intelligence, Surveillance and Reconnaissance Multinational Battalion (ISR MNBN), costituito dal 1 giugno 2016 e alle dipendenze di KFOR;
 
– personale dislocato presso il Comando NATO in Pristina KFOR Head Quarters (Quartier Generale di KFOR). Al suo interno operano circa 90 militari appartenenti alle tre Forze Armate e all’Arma dei Carabinieri;
 
– unità a livello Reggimento denominato Regional Command West (RC-W – Comando Regionale – Ovest) dislocato nella base “Villaggio Italia” nei pressi della città di Pec/Peja. Il nucleo fondamentale di questa unità è costituito dal 5° reggimento artiglieria terrestre “Superga” di stanza a Portogruaro (Venezia) e impiega anche militari di Slovenia, Austria, Moldavia, Turchia, Polonia e Svizzera. Nell’ambito del Regional Command West, comandato dal Colonnello dell’Esercito Gianluca Figus, operano anche 12 Liaison Monitoring Team (LMT – Team di Collegamento e Monitoraggio) con il compito di assicurare un continuo contatto con la popolazione, le istituzioni Governative locali, le organizzazioni nazionali ed internazionali, i partiti politici, ed i rappresentanti delle diverse etnie e religioni presenti sul territorio al fine di acquisire elementi di conoscenza utili al Comando KFOR per lo svolgimento della propria missione, garantendo un “ambiente” sicuro e stabile;
 
– un LMT a leadership italiana, inquadrato nel Regional Command East a guida Stati Uniti d’America, che opera nella municipalità della capitale Pristina;
 
– reggimento Carabinieri denominato Multinational Specialized Unit (MSU-Unità Multinazionale Specializzata) situato nella città di Pristina e comandato dal Colonnello dell’Arma dei Carabinieri Enio Simone. L’Arma dei Carabinieri contribuisce alla missione italiana in Kosovo con questa unità altamente specializzata sin dai primi giorni dell’agosto 1999, anno di inizio della missione NATO. Da sempre il reggimento è stato impiegato nella zona nord del paese caratterizzata da una forte presenza di popolazione di etnia serba prevalentemente nella città di Mitrovica.

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