Operazione Mare Sicuro

A seguito dell’aggravarsi della minaccia terroristica, si è reso necessario un potenziamento del Dispositivo aeronavale dispiegato nel Mediterraneo centrale, al fine di tutelare i molteplici interessi nazionali, oggi esposti a crescenti rischi determinati dalla presenza di entità estremiste, e assicurare coerenti livelli di sicurezza marittima.
Dal 12 marzo 2015, è stato schierato un Dispositivo aeronavale con il compito di svolgere, in applicazione della legislazione nazionale e degli accordi internazionali vigenti, attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale.
L’operazione vede l’impiego integrato di assetti della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare, ed è stata denominata “Mare Sicuro”. Il Dispositivo opera in area di mare di circa 160.000 km quadrati, situata nel Mediterraneo centrale e prospiciente le coste libiche. La missione è, in sintesi, la trasposizione in mare di quanto viene fatto sul suolo nazionale dalle Forze Armate in relazione all’operazione “Strade Sicure”. 
A seguito di una formale richiesta avanzata dal Governo di Accordo Nazionale libico, con lettera del Presidente Al Serraj al Presidente del Consiglio Gentiloni del 23 luglio 2017, e dopo il voto favorevole del Parlamento, dal 2 agosto 2017, il Governo ha disposto l’estensione dell’area di operazioni di “Mare Sicuro” anche alle acque territoriali libiche, al fine di poter svolgere attività di supporto e di sostegno alla Guardia Costiera e alla Marina Militare libiche nel contrasto ai traffici marittimi illeciti, qualora chiesto dalla controparte libica.
Il Dispositivo aeronavale, che si va ad aggiungere a quanto ordinariamente viene fatto dalla Marina Militare (Sorveglianza e Sicurezza Marittima) e dall’Aeronautica Militare, è dislocato nel Mediterraneo Centrale – con baricentro nelle acque prospicenti la Libia – con il compito di assicurare la tutela degli interessi nazionali.
In particolare:
– la protezione delle linee di comunicazione garantendo un ambiente sicuro al traffico marittimo commerciale;
– la protezione dei mezzi della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera intenti ad operare in attività SAR dalle possibili azioni delle organizzazioni criminali;
– la condotta di attività di deterrenza e contrasto delle organizzazioni criminali dedite ai traffici illeciti via mare.
Non prevede alcun blocco navale né altre evoluzioni. Si tratta di una missione di presidio di una zona di rischio.
Dal 2 agosto 2017, l’Operazione “Mare Sicuro” è chiamata anche a fornire, su richiesta della controparte, attività di supporto e di sostegno alla Guardia Costiera e alla Marina Militare libiche nel contrasto ai traffici marittimi illeciti, con particolare riferimento a quelli di esseri umani. I nuovi compiti vengono altresì integrati da quello di garantire la protezione delle unità navali libiche, quando queste operano nella zona propria SAR, da possibili azioni ostili delle organizzazioni criminali.
La consistenza massima annuale autorizzata ad essere impiegata per l’Operazione è di 754 militari, 6 mezzi navali e 8 mezzi aerei.

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