Il privilegio di salvare vite

di Claudio Toselli

Lo stormo dell’Aeronautica Militare deputato alla ricerca ed al soccorso compie novantanni, nell’occasione  Extra-Reports inaugura con questo primo articolo la sezione “Schede” sulle Forze Armate italiane

29 GIUGNO 2021

A I vag me” (Ci vado io), questo è il motto in dialetto romagnolo dell’83° Gruppo S.A.R. del 15° Stormo, intitolato al Generale di Brigata Aerea M.O.V.M.” Stefano Cagna”, che il 29 giugno 2021 ha celebrato,  il 90° anniversario della sua costituzione con una sobria cerimonia. All’interno di un grande hangar, dopo la santa Messa, si sono succeduti gli interventi di autorità civili e militari che hanno messo in risalto l’attività dello Stormo a cui si sono aggiunti i ricordi personali di chi ha vissuto per anni all’interno del reparto.

Per celebrare l’importante traguardo raggiunto, è stato realizzato uno special color utilizzando il HH-139A 15-44  MM.81800, che in formazione con un altro HH-139A,  un HH-101A ed un HH-212, ha solvolato la base. L’HH-212 proveniente dal 9° Stormo di Grazzanise,per l’occasione aveva applicato simpaticamente su uno sportello l’insegna del 15°Stormo a significare l’appartenenza del modello al reparto per tanti anni. L’HH-139A  special color ha poi dato dimostrazione di un intervento di recupero di un traumatizzato con l’intervento degli Aerosoccorritori. Sempre all’interno di un hangar è stata allestita una interessante mostra fotografica e un’ esposizione di cimeli che ha riassunto tutta l’attività dello Stormo e dei suoi uomini nel tempo.

HH-139A 15-44  MM. 81800 - SPECIAL COLOR

IL 15° STORMO OGGI

Lo Stormo oltre ai compiti di Search and Rescue  nel territorio nazionale e nelle acque territoriali e internazionali e di cooperazione e intervento a favore della popolazione civile in caso di calamitá, negli ultimi anni anche in virtù del mutato scenario mondiale, è stato anche impegnato in missioni umanitarie internazionali in Somalia, Albania, Kosovo e Iraq per citare i piú importanti. Ha inoltre acquisito le capacitá di supporto alla sicurezza di aree e obiettivi sensibili in occasione di grandi eventi pubblici in territorio nazionale .
Dalla sua costituzione ad oggi, oltre aver salvato migliaia di persone in pericolo di vita, tra i maggiori interventi si annoverano quelli per il terremoto dell’Irpinia (1980), le alluvioni di Sarno e Quindici (1998) e del Piemonte (2000), il ruoli di  Slow Mover Interception (SMI) per il G8 del 2001, il terremoto in Abruzzo (2009), i naufragi della Costa Concordia (2012) ed il soccorso alla Norman Atlantic (2014).
Dal 19 gennaio 2021 è passato alle dipendenze del Comando Forze per la Mobilità e il Supporto.

E’ l’unico Stormo dell’Aeronautica Militare con un’estenzsione su tutto il territorio nazionale con alle proprie dipendenze:
– a Cervia (RM): 83° Gruppo C/S.A.R., 81° C.A.E.(Centro Addestramento Equipaggi),  23° Gruppo
– a Decimomannu (CA):  80° Centro C/S.A.R.
– a Trapani: 82° Centro Combat S.A.R.
– a Gioia del Colle (BA): 84° Centro Combat S.A.R.
– a Pratica di Mare (Roma): 85° Centro Combat S.A.R.
Vede assegnatogli il compito istituzionale il S.A.R ossia Search and Rescue (Ricerca e Soccorso) di equipaggi militari e civili dispersi sul territorio nazionale e di persone disperse sia in mare che in montagna, il supporto per le pubbliche calamità come terremoti, alluvioni, trasporto sanitario d’urgenza ed evacuazione medica di persone in imminente pericolo di vita, il Combat SAR ovvero la ricerca di equipaggi dispersi in territorio ostile e il supporto alle operazioni speciali, le missioni  SMI (Slow Mover Interception) il concorso alla difesa dello spazio aereo nazionale attraverso l’identificazione e l’intercettazione di possibili minacce aeree a basse prestazioni, l’attività antincendio in concorso con altri Corpi dello Stato deputati alla lotta contro gli incendi.
Anche nei momenti più critici della SARS-2 e della pandemia Covid gli uomini e gli elicotteri del 15°, hanno sempre operato, muniti di speciali barelle di bio- contenimento, effettuando trasporti sanitari speciali.  Nel corso delle numerose missioni e nei contesti più difficili per aver portato in salvo decine e decine di person diversi quipaggi sono stati decorati al Valore Aeronautico onorando il proprio motto: “Il privilegio di salvare Vite“.

NOVANT'ANNI DI STORIA

Tutto è iniziato  il 1° giugno 1931, quando sull’aeroporto di Ciampino venne costituito il 15° Stormo BD da bombardamento diurno con in dotazione i velivoli Fiat BR.3  un bombardiere biplano biposto prodotto nella prima parte degli anni ’30 e utilizzato dalla Regia Aeronautica fino al 1940. Nel 1935  riceve i trimotori S.I.A.I Marchetti S.81 poi sostituiti con i Caproni Ca 113. Nelle fasi iniziali del 2° Conflitto Mondiale viene chiamato ad operare in Africa Settentrionale e nel Mediterraneo con i nuovi velivoli S.I.A.I. Marchetti S.79 quando nel 1942, dopo un intenso ciclo di operazioni, viene rimpatriato e trasformato in reparto d’ assalto su velivoli FIAT C.R.42. Dopo varie vicissitudini e dotazioni di differenti velivoli durante le fasi belliche, nel 1946 il reparto viene denominato Centrale di Soccorso e dotato di idrovolanti che numerosi erano sparsi in tutt’Italia, poi nel 1947 venne trasformato in Servizio Ricerca e Soccorso dell’Aeronautica Militare,  strutturato su 6 Centri di Coordinamento, 7 Sezioni idrovolanti, 3 Sezioni Aeree e 7 Sezioni motoscafi.

Con il 1951 entra in linea il primo velivolo anfibio Piaggio P.136 che inizia ad equipaggiare l’allora 84° Gruppo Soccorso Aereo di base a Vigna di Valle sul Lago di Bracciano, nel 1952 giunge il primo FIAT G.212 che si aggiunge ai vecchi Cant.Z 506. L’arrivo delle prime “ali rotanti”, due Sikorsky H.19 Chickasaw, contraddistingue il 1953 mentre nel 1958 vengono messi in linea gli idrovolanti, Grumman HU-16 Albatross consegnati all’Aeronautica Militare secondo il programma MDAP (Mutual Defence Assistance Program) che andarono a sostituire gli  obsoleti Cant.Z 506. Nel corso dell’anno successivo entrarono in servizio altri elicotteri,  Agusta-Bell AB-47J ed AB-204.

Dopo diverse altre ristrutturazioni nel settembre 1965 il Servizio Ricerca e Soccorso viene denominato 15° Stormo S.A.R. con linea di volo formata dagli HU-16 e dagli elicotteri AB-204B, AB-47J/J3 con il Comando ed i Gruppi Volo 84° e 85° a Ciampino e i Distaccamenti 1° a Linate (MI) e il 3° a Grottaglie (LE). Il 1973, vede l’inizio della graduale radiazione degli “Albatross”, degli AB-204B e AB-47J, sostituiti dal 1977 dai moderni elicotteri Sikorsky HH-3F “Pelican”mentre nello stesso periodo viene ricostituito a Brindisi l’84° Centro S.A.R., a Rimini l’83°, a Trapani 82° mentre l’85° rimane a Ciampino. Il 15 ottobre 1984, segna una decisiva svolta con l’introduzione di nuovi velivoli in seno al 15° Stormo: viene costituito il 46° Centro Protezione Civile su idrovolanti Canadair CL 215 “water bomber”con il ruolo di antincendio boschivo e Aeritalia G.222 A/1 e poco dopo anche la relativa 615^ Squadriglia Collegamenti su Piaggio P.166, Agusta-Bell AB-212  e S.I.A.I. Marchetti S.208M ai quali successivamente si aggiunsero alcuni Nardi-Hughes NH-500D ed E.

Il 46° Centro, equipaggiato inizialmente con due velivoli ai quali se ne aggiunsero altri 2 nel 1985 aveva in forza 12 piloti (6 capi equipaggio e 6 copiloti) con grande esperienza operativa, provenienti dai Reparti cacciabombardieri, trasporti e antisom e 8 tecnici di volo (TEV). Questa realtà venne poi dismessa il 31 dicembre 1987 con il contestuale transito della gestione dei velivoli dall’Ente Militare alla società privata SISAM (Società Italiana Servizi Aerei Mediterranei). Sempre in quell’anno anche i G.222 passarono alla 46^ Brigata Aerea di Pisa e la Squadriglia Collegamenti subì un ridimensionamento con la cessione ad altri Reparti dell’Aeronautica Militare dei suoi velivoli. Negli anni ’90 e più precisamente nel 1993, il Comando di Stormo e l’85° Gruppo vennero trasferiti a Pratica di Mare dove alcuni anni dopo passarono alle dipendenze della neo ricostituita 9^ Brigata Aerea “Leone” insieme al 14° Stormo. Con una ulteriore ristrutturazione la 9^ Brigata Aerea viene disciolta nel giugno del 2006 e quindi lo Stormo acquisisce nuovamente la 615^ Squadriglia Collegamenti e transita alle dipendenze del Comando delle Forze per la Mobilità ed il Supporto con sede a Centocelle (Roma). Con l’arrivo del 2010 il Comando di Stormo, l’81° Centro Addestramento Equipaggi (CAE) e la Squadriglia Collegamenti vengono trasferiti da Pratica di Mare a Cervia mentre l’85° Gruppo CSAR viene riorganizzato a Pratica di Mare come 85° Gruppo CASR e sempre in quel periodo l’83° Centro CSAR di Rimini è riorganizzato come 83° Gruppo CSAR sull’aeroporto di Cervia (RA).

83° GRUPPO CSAR

L’83° Gruppo CASR nasce il 12 ottobre 1925 come parte del 27 Stormo alle dipendenze del Comando Aviazione della Regia Marina con il ruolo di ricognizione marittima a lungo raggio. Il 1° dicembre 1928 passa sotto il Comando Aeronautica basso Tirreno e circa 4 anni più tardi inizia a svolgere compiti addestrativi con il Comando Aviazione della Sicilia. Da giugno 1940 all’agosto 1942, il Gruppo partecipa al 2° conflitto mondiale con i velivoli Cant Z. 501 e 506.  Nel 1959, dopo il trasferimento a Brindisi prima e a Trapani dopo il Gruppo viene ufficialmente sciolto fino alla sua ricostituzione a Rimini nel 1980 come Centro S.A.R. dotato di elicotteri Sikorsky HH-3F Pelican con il ruolo di ricerca, soccorso e salvataggio degli equipaggi di aeromobili militari sul territorio nazionale ed in acque internazionali concorrendo anche ad operazioni di soccorso a chiunque fosse in pericolo di vita sul mare.

Per molti anni il Sikorsky HH-3F è stato il “cavallo di battaglia” del 15° Stormo. Elicottero medio, pentapala, plurimpiego concepito per missioni S.A.R, Combat S.A.R. fu in dotazione all’Aeronautica Militare in 35 esemplari di cui 20 nello standard “Alpha” e gli ultimi 15 nello standard “Bravo” con equipaggiamenti Combat S.A.R.  Nel 2003 le macchine ancora in servizio sono state aggiornate con equipaggiamenti avionici più moderni e sistemi di autoprotezione e postazioni difensive. L’elicottero ha svolto durante il suo servizio, oltre alle missioni di ricerca e soccorso, anche evacuazione sanitaria, missioni di trasporto o di supporto alle forze speciali anche nel ruolo SMI (Slow Mover Interceptor). Dopo la radiazione dei Pelican al Gruppo sono giunti i primi Agusta Westland HH139A: l’8 marzo 2012 i primi di 10 macchine nell’ambito del programma di ammodernamento degli assetti elicotteri dedicati al servizio Search and Rescue per tutti i Centri SAR dipendenti dallo Stormo. Il 3 dicembre 2020 affiancati alla versione A , sono giunti i primi HH 139B che rispetto alla versione precedente presenta specifiche caratteristiche, un nuovo sistema elettro-ottico, nuovo radar e verricello e una consolle di missione in cabina. L’avionica di base è la più aggiornata consentendo una più avanzata capacità di navigazione e ancora maggiore sicurezza in ogni condizione meteorologica e può essere rapidamente configurata da compiti di soccorso, assistenza sanitaria, antincendio e SMI. Il novo elicottero è una soluzione individuata sul mercato per continuare ad assicurare con efficacia il servizio di ricerca e soccorso aereo sia per i compiti istituzionali, sia per le attività di concorso alla collettività in caso di voli sanitari d’urgenza, calamità naturali e grandi eventi nazionali in grado di operare sia di giorno che di notte(capacità NVG- Night Version Goggles), in condizioni meteorologiche sfavorevoli ed in aree particolarmente impegnative, da superfici non preparate e/o predisposte, in ambienti polverosi, innevati e ambiente marino.
Parallelamente all’acquisizione delle macchine l’attività di addestramento degli equipaggi e del personale specialista della Forza Armata viene svolto attraverso corsi ed attività di simulatore a terra presso il Centro Addestramento Agusta di Sesto Calende (VA) ed attività di volo su prototipo della stessa Ditta.

23° GRUPPO

Il 30 ottobre 2018, si è celebrata la ricostituzione del glorioso 23° Gruppo Volo fino a quel momento posto in posizione quadro. Qui a Cervia fino al 2010, i “Veltri” (questo è il nome degli appartenenti al Gruppo) volavano sui velivoli F-16 per garantire la difesa dello spazio aereo nazionale. Da questa data la loro nuova missione è il “Personel Recovery” (PR – recupero di personale militare e civile in territorio ostile) effettuata con i moderni elicotteri HH-101A, elicotteri di ultimissima generazione in dotazione al 15° Stormo dal 2015.
Il 19 giugno infatti e’ stata una data significativa per lo Stormo, perché è stato consegnato il primo elicottero HH-101A “CAESAR” che ha sostituito i vecchi Sikorsky HH-3F “Pelican” e ha affiancato gli AgustaWestland HH-139A e B.
Il “CAESAR”, è stato sviluppato secondo i requisiti specifici dell’Aeronautica Militare al fine di soddisfare le esigenze della componente ad ala rotante medio-pesante per espletare i ruoli di Supporto Aereo alle Operazioni Speciali (SAOS), Personel Recovery (PR), Search and Rescue (SAR) con capacità ove necessario Slow Mover Interceptor (SMI) e OFCN cioè Operazioni Fuori dai Confini Nazionali. Lo sviluppo dell’ elicottero ha avuto inizio nel 2010 presso gli stabilimento Agusta Westland di Yeovil e si e’ concluso con la sua certificazione avvenuta nel maggio 2015 e l’acquisizione di 12 esemplari da parte di AM.Venendo alle dotazioni e caratteristiche peculiari, il CAESAR dovendo operare in contesti internazionali di tipo Joint/Combined a supporto di Forze Multinazionali di moderna generazione, possiede un’avionica di ultimissima generazione. Tra le caratteristiche di spicco la macchina presenta elevate affidabilita’ e manutentibilità nonchè eccellenti capacità di sopravvivenza (Survivability Crash Protection). Le sue dotazioni sono il frutto delle più moderne tecnologie del campo soprattutto in favore dell’interazione uomo-macchina (Helmet Dispaly e/o HUD monoculare/NGV) e delle comunicazioni con la presenza di data link tattici nonché sistemi di autodifesa/auto protezione. Ha un raggio d’azione molto ampio ed è dotato di una sonda per il rifornimento in volo (AAR) e una manovrabilità eccellente atta a sostenere il volo tattico a bassissima quota. Oltre alle mitragliatrici destinate all’autodifesa, si affinaca una dotazione di equipaggiamenti di guerra elettronica e contromisure (IR) all’avanguardia.

81° CENTRO ADDESTRAMENTO EQUIPAGGI (CAE)

L’81° Gruppo viene costituito presso l’aeroporto di Capodichino il 25 dicembre 1925 per essere poi disciolto il 1 ° dicembre 1928. Ricostituito il 7 giugno 1989 a Ciampino come C.A.S.E (Centro Addestramento Standardizzazione Equipaggi). Con l’arrivo del 1997 viene trasferito sull’aeroporto di Pratica di Mare divenendo unità di conversione operativa sugli elicotteri HH-3F ed AB-212 assumendo il nome di 81° CAE. Oggi con sede sul sedime aeroportuale di Cervia , svolge la funzione OCU cioè di unità di conversione operativa oltre che di formazione e standardizzazione degli equipaggi Combat SAR sui velivoli HH-139 e HH-101 è composto oltre dalla Sezione Standardizzazione anche in altre due Sezioni; quella di addestramento suddivisa a sua volta in Nucleo Elicotteri Pesanti e Nucleo Elicotteri Leggeri .

L’AEROSOCCORSO

Nel 1968 la Sicurezza del Volo dello Stato Maggiore Aeronautica decide di costituire una nuova specialità formata da sommozzatori-soccorritori che diede vita al primo corso presso il distaccamento aeroportuale di Genova. Superata la prima fase sperimentale, il 1° febbraio 1969 venne istituito a Vigna di Valle il primo corso Aerosoccorritori (ARS) che diede i suoi frutti nel corso del primo impiego reale con il salvataggio di due piloti precipitati in mare. La fornitura dei primi elicotteri HH-3F al 15° Stormo in sostituzione degli idrovolanti HU-16, fu l’occasione giusta per valorizzare la professionalità dell’ Aerosoccorritore che divenne a pieno titolo parte insostituibile dell’equipaggio. Nel tempo con l’acquisizione della capacità combat, venne suggellata definitivamente l’importanza di questa figura altamente specializzata ad operare in ogni situazione. La formazione, altamente professionale, è frutto di un corso intensivo della durata di 8 mesi, strutturato in differenti moduli teorico-pratici, dall’immersione in apnea e con autorespiratore alla conduzione di natanti, alla capacità di operare in ambienti montani utilizzando tecniche alpinistiche di movimento topografico e di sopravvivenza. Per le attività combat sono previsti specifici corsi di impiego e manutenzione di armamento, tecniche di evasione e fuga nonché di sopravvivenza in ambiente marino, montano e ostile. Attualmente gli Aerosoccorritori, oltre a concorrere alle attività operative di ricerca e soccorso, sono impiegati anche nell’ambito delle attività dell’ 81° CAE come istruttori anche per altre Forze Armate e Corpi dello Stato partecipando alle principali missioni internazionali negli ultimi anni.
Una data significativa per gli “ARS” è il 4 luglio 2018 quando venne celebrato a Cervia il 50° anniversario della costituzione del Nucleo Aerosoccorritori  e alla presenza di numerose autorità civili e militari con l’allestimento di una esposizione, in un grande hangar,  di mezzi ed equipaggiamenti utilizzati da questa specialità.

Negli anni 60 molte delle sedi dei reparti volo erano ubicate in prossimità della costa o nell’immediato entroterra. Nei rapporti delle commissioni d’inchiesta sugli incidenti di volo si evidenziò con forza la carente preparazione individuale del personale di volo coinvolto e soprattutto la scarsa conoscenza sull’uso e sull’impiego degli equipaggiamenti di sopravvivenza.
Allo scopo di sopperire a questa carenza, lo Stato Maggiore dell’Aeronautica decise di costituire nell’ambito del Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare un Nucleo di sperimentazione degli equipaggiamenti di emergenza cercando inizialmente tra il personale in Forza Effettiva Organica  elementi idonei a valutare e risolvere l’esigenza. A fronte di questo, nell’aprile 1966 venne costituito presso l’Aeroporto di Vigna di Valle il Nucleo Sperimentazione Equipaggiamenti di emergenza e sopravvivenza in mare, alle dirette dipendenze del RSV.
Il personale del Nucleo aveva il compito di istruire il personale navigante sul corretto uso degli equipaggiamenti in dotazione, di effettuare prove intensive e reali degli equipaggiamenti di emergenza e di sopravvivenza in mare per controllarne l’affidabilità e definire le modalità di utilizzazione ed avanzare proposte di modifica.
La scelta iniziale cadde su un ufficiale e due sottufficiali con grande esperienza nel paracadutismo subacquea e dotazioni di volo i quali rappresentarono i precursori della nuova specialità, ovvero i Sommozzatori-Soccorritori.
L’iter addestrativo prevedeva un’esperienza presso il COMSUBIN della Marina Militare propedeutico al conseguimento del brevetto necessario per l’attività di soccorso in mare.
Il 28 settembre 1968 il Nucleo composto da 13 elementi, tra ufficiali e sottufficiali, venne trasferito presso il Distaccamento aeroportuale di Genova.
Il 28 marzo 1969 venne costituito il Centro di Sopravvivenza ed Aerosoccorritori di Vigna di Valle al cui comando il Ten. Col. Franco Papò e il “Jolly” come simbolo distintivo a rappresentare la “carta vincente” e la molteplicità d’impiego.
I corsi di qualificazione continuarono e contemporaneamente, una consistente aliquota di Aerosoccorritori  acquisì la qualifica di istruttore di Sopravvivenza in Montagna, sotto la guida di istruttori della Guardia di Finanza provenienti dalla Scuola Alpina di Passo Rolle; altri si brevettarono paracadutisti e altri ancora vennero inviati presso l’allora Battaglione “Col Moschin” dell’Esercito (elevato poi a Reggimento nel 1995) per acquisire la qualifica di istruttore di Sopravvivenza Evasione e Fuga allo scopo di indottrinare successivamente il personale impiegato in ambito NATO.
I corsi di sopravvivenza in mare, montagna e zone impervie, tenuti dagli Aerosoccorritori divennero presto di interesse oltre che dal personale navigante dell’Aeronautica Militare, anche dalle altre Forze Armate.

L’attività operativa degli Aerosoccorritori proseguì prevalentemente con il recupero dei relitti di velivoli coinvolti in incidenti aerei e precipitati in mare.
L’intendimento della Forza Armata era quello di costituire presso i Gruppi S.A.R.  e presso le Squadriglie collegamenti e Soccorso dotate di elicotteri, Nuclei di Aerosoccorritori per gli interventi in caso di incidenti di volo ed in tutti i casi in cui gli elicotteri avessero potuto salvare una vita.
Dagli anni ’70 agli anni ’80 gli Aerosoccorritori confluirono presso il 15° Stormo in quanto il reparto rappresentava l’espressione più dinamica del soccorso grazie alla capillare presenza sul territorio nazionale di Gruppi ed elicotteri.
Verso la fine degli anni ’90, con il consolidarsi per il 15° Stormo dell’esigenza di impiegare macchine fuori dai confini nazionali per assolvere missioni con profilo Combat, si decise di incrementare le capacità professionali degli Aerosoccorritori. Il nuovo e articolato iter formativa prevedeva l’addestramento con il 9° Reggimento “Col Moschin”; un corso di riconoscimento e procedure CSAR ; pronto soccorso d’urgenza presso la Scuola di Sanità Militare dell’Aeronautica; corso di trasmissioni Terra/Bordo/Terra etc., per acquisire la qualifica di Operatore di Forze Speciali (OFS) Combat SAR su elicottero HH-3F.
Verso la fine del 2008, gli Aerosoccorritori persero la dipendenza diretta dalla Sicurezza Volo, per essere inquadrati nella categoria Operatori di Bordo e quindi passarono alle dipendenze del Comando di Squadra Aerea.
Le nuove necessità della AM fecero sì che le competenze che fino ad allora erano state del Centro Sopravvivenza ed Aerosoccorritori di Furbara, transitassero definitivamente al 15° Stormo che le avrebbe esercitate attraverso l’81° Centro Addestramento Equipaggi.
Il binomio 15° Stormo/Aerosoccorritori rappresenta un’eccellenza dell’Aeronautica Militare e un sistema perfetto sempre pronto all’impiego, nel quale uomini e macchine si integrano con l’unico scopo di salvare vite umane grazie anche alla capacità di utilizzare materiali e procedure operative non comuni.

Identificato anche con l’appellativo di “Jolly strafottente”, è il simbolo degli Aerosoccorritori fino dalla loro costituzione. La storia che ha portato all’adozione di questo logo è quanto mai intrisa di significati e intrighi storici. Tutto nacque dalle vicende di un aeroplano Cant Z.506S creduto per opinione diffusa al tempo, l’aeroplano particolare del Duce ed utilizzato dal capo del Servizio Informazioni Militari, che veniva chiamato “Jolly” in virtù di una effige dipinta sulla portiera di accesso. Nel dopoguerra “Jolly” servì nel Soccorso Aereo con l’84° Gruppo divenendo il velivolo personale del Comandante di Gruppo, ma fu segnato da una misera fine purtroppo perché fu demolito a Vigna di Valle. Di questo aereo rimane un portello di accesso con l’emblema, ritrovato casualmente nel lago di Bracciano e adottato dagli Aerosoccorritori come proprio emblema.

IL "JOLLY"

In tutti i reparti dell’Aeronautica Militare fin dagli anni trenta è d’uso far precedere ai brindisi il “Gheregheghez” il grido dell’aquila (Gheregheghez, ghez! Gheregheghez, ghez! Gheregheghez, ghez ghez ghez!).  Il grido, che trae la sua origine dai “saluti alla voce” urlati sui campi volo della prima guerra mondiale, fu coniato in seno al 1º Stormo caccia intorno al 1924. L’uso si estese con il tempo ad altri reparti della Regia Aeronautica principalmente a seguito dei trasferimenti di personale. Col tempo alcuni stormi hanno modificato la tradizione e tra questi il 15º Stormo che usa tradizionalmente il “Mammajut” (Mammajut, ajut! Mammajut, ajut! Mammajut, ajut ajut ajut!). Nel caso del 15º Stormo, l’origine del grido è da associare al soprannome che fu assegnato al velivolo Cant Z.501,  impiegato sia nella ricognizione marittima che nel soccorso aereo durante la seconda guerra mondiale e che risultava poco difendibile in caso di attacco aereo ed anche pericoloso per gli stessi equipaggi, in caso di ammaraggio pesante, quale conseguenza del collasso strutturale del pilone motore che poteva determinare il taglio da parte dell’elica della cabina, all’altezza dei seggiolini dei piloti. Ciò nonostante, i “Mammajut” portarono a termine numerose missioni di salvataggio di aviatori precipitati in mare durante il conflitto.

"MAMMAJUT"

1a BRIGATA AEREA OPERAZIONI SPECIALI (B.A.O.S.)

Nell’ambito del processo di ristrutturazione dell’Aeronautica Militare (progetto “Governance AM”) e di razionalizzazione dello strumento militare, allo scopo di ottimizzare le risorse finanziarie disponibili, il 22 settembre 2014, presso l’aeroporto di Cervia (Ravenna), venne celbreato il nuovo insediamnto  della 1ª Brigata Aerea “Operazioni speciali” (1ª BAOS) proveniente da Roma.
 La nuova configurazione della Brigata vede alle proprie dipendenze  quattro Stormi: il 9° di Grazzanise, il 15° di Cervia, il 16° “Protezione delle Forze” di Martina Franca ed il 17° “Incursori” di Furbara. Con la possibilità di impiegare elicotteri, mini-AP (Aeromobili a pilotaggio remoto), apparati ed equipaggiamenti avanzati, indirizzandosi decisamente sulla preparazione minuziosa di personale altamente specializzato, in grado di operare in svariati ambienti e con strumenti particolarmente efficaci. 

Il 1° luglio 2007, nell’ambito di un nuovo processo di ristrutturazione della Forza Armata, un cambiamento epocale ha interessato la 1a Brigata Aerea che ha assunto la denominazione di 1a Brigata Aerea “Operazioni Speciali”. Ciò ha determinato la cessione completa delle competenze missilistiche al 2° Stormo e l’assunzione definitiva della gestione, con una connotazione marcatamente aeronautica, del settore delle Forze Speciali e della Protezione delle Forze, di nuova concezione per l’AM.
La ristrutturazione ha visto inoltre inserito, alle dipendenze della 1a Brigata Aerea “Operazioni speciali”, il 9° Stormo di Grazzanise che, con gli elicotteri HH-212 prima e HH-101A del 21° Gruppo ricevuti nell’estate del 2020, ha assunto il compito di fornire una irrinunciabile capacità aerea a supporto, integrazione ed estensione delle competenze delle Forze Speciali e della Protezione delle Forze. 
Attualmente, la 1a BAOS è posta alle dirette dipendenze del Comando delle Forze di Supporto e Speciali (CFSS) ed è articolata come evidenziato su quattro stormi

BASE AEREA DI CERVIA

L’aeroporto militare, intitolato alla M.O.V.M. Giuseppe Cenni, fu costruito nella metà degli anni ’50 a Pisignano di Cervia quale base di rischiaramento dei gruppi di volo dell’Aeronautica Militare. La sua prima denominazione di Nucleo Presidiario Aeronautico di San Giorgio di Cesena, fu collegata al deposito carburanti NATO lì dislocato e solo nel 1966 assunse la denominazione di “Aeroporto di Cervia”.
Nel 1968, vide l’insediamento del ricostituito 8° Stormo e del relativo 101° Gruppo di volo dotato di Republic F-84F “Thunderstreak”sostituiti nel 1971 dei nuovi velivoli Aeritalia G.91Y che operarono prima come cacciabombardieri e poi come cacciabombardieri ricognitori. I primi anni ’90 videro nuovamente l’aeroporto interessato da un processo di trasformazione che vide il parziale ampliamento del sedime; la posizione quadro del 8° Stormo nel 1995 e l’arrivo del 5° Stormo che venne trasferito dalla sede di Rimini-Miramare con il suo 23° Gruppo di volo con i  Lockheed F-104S ASA “Starfighter” che poi ha concluso la sua vita operativa con il velivolo F-16 ADF ricevuti nel 2004 in base al programma leasing “Peace Caesar”. Anche il 5° Stormo fu posto in posizione quadro,  il 5 ottobre 2010.
Da questa ultima data la base di Cervia è sede del 15° Stormo CSAR.

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