La Julia in addestramento per l’Ungheria

Passaggio di consegne nell’operazione NATO Enhanced Vigilance Activity (eVA) in Ungheria, rientra la Taurinense, parte la Julia.

Alla fine di febbraio dello scorso anno, la Russia attuò, quanto previsto dai servizi di intelligence della NATO che stava monitorando da tempo le esercitazioni delle forze armate della Federazione e gli ammassamenti di truppe ed armamenti a ridosso dei confini dell’Ucraina, dando inizio il 24 ad un’invasione di ampie porzioni dei suoi territori.
Come diretta conseguenza la NATO ha attivato i previsti piani di difesa mobilitando e dispiegando truppe e mezzi aerei adeguati su entrambe le sponde dell’Atlantico e sotto il suo diretto comando. Nella parte orientale dell’Europa, oltre ai gruppi tattici già presenti in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, sono stati rapidamente organizzati quattro nuovi Battle Group, gruppi tattici multinazionali, in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia, ciascuno guidato da una Framework Nation complementare alle forze dei Paesi ospitanti, coprendo così tutto il fianco est, da Nord a Sud, dal Mar Baltico al Mar Nero.

"Enhanced Vigilance Activity"

Tale operazione NATO denominata “Enhanced Vigilance Activity (eVA)”, (Attività di vigilanza potenziata) è una misura di natura difensiva, proporzionata e pienamente in linea con l’impegno internazionale dell’Alleanza intesa a rafforzare il principio di deterrenza e di difesa nei confronti di potenziali minacce e dell’integrità degli spazi aerei euro-atlantici. Questo include il rafforzamento delle difese avanzate, il potenziamento dei gruppi tattici fino al livello di brigata, la trasformazione della Forza di risposta della NATO e l’aumento del numero di forze ad alta prontezza a ben oltre 300.000 unità.
L’Italia si è candidata a guidare come Framework Nation, a partire dal mese di ottobre 2022, il Battle Group in Bulgaria, basato sull’area addestrativa di Novo Selo; nell’ambito dell’operazione eVA, tutte le attività operative e addestrative condotte dalle nostre Forze Armate sono disposte dal CSMD, il Capo di Stato Maggiore della Difesa e sono svolte sotto il coordinamento e con le direttive del COVI, il Comando Operativo di Vertice Interforze.

EVA Hungary

Il gruppo tattico di vigilanza potenziata della NATO in Ungheria è stato attivato dall’inizio di agosto 2022 presso l’area addestrativa di Varpalota nei pressi di Vezprem e vede presenti oltre a truppe della nazione ospitante, una compagnia di paracadutisti della 101a Divisione aviotrasportata statunitense, il contingente italiano su base Brigata Alpina Taurinense, forze speciali croate e una sezione montenegrina, per un totale di oltre 1.200 uomini e 300 veicoli da combattimento.
Il contingente nazionale delle Truppe Alpine, è costituito dalla Taurinense, fino alla fine del primo mandato a gennaio 2023, che ha disposto una compagnia pluriarma di circa 250 uomini e donne su base 3° Reggimento Alpini, con componenti del 1° Reggimento Artiglieria Terrestre (da Montagna), del Reggimento Nizza Cavalleria (1°) e del 32° Reggimento Genio Guastatori. Questo contingente il 13 febbraio (leggi notizia E-R)  è stato avvicendato da un’analoga compagnia pluriarma della Brigata Alpina Julia che da alcune settimane ha compiuto il suo iter addestrativo di preparazione.

La "Vertigo 2022"

Le attività preparatorie degli alpini della Julia sono iniziate già diversi mesi or sono con la “classica” esercitazione estiva delle unita delle Truppe Alpine, atte a affinare preparazione e tecniche di combattimento in ambiente ostile e caratterizzato dallo sviluppo verticale, la “Vertigo 2022” che si è conclusa il 5 ottobre nel comprensorio montano di Merano 2000.
Questa è parte di un contesto esercitativo più ampio, denominato “Alpine Star”. Finalizzato alla verifica della capacità e della prontezza delle Truppe Alpine nella pianificazione e nella condotta di attività di warfighting, ha compreso attività come la “Extreme Challenge” e “Extreme Patrol” per il livello addestrativo individuale e di pattuglia, e si è conclusa con le verifiche a livello gruppo tattico con la “Summer Resolve” e appunto la “Vertigo”.
Svoltasi per circa due settimane a oltre 2500 metri di quota, ha visto protagonisti gli alpini dell’8° Reggimento di Venzone assieme ad assetti UH-205 del 4° Altair di Bolzano e CH-47F del 1° Reggimento Antares dell’AVES e a specialisti delle Brigate trasmissioni e Informazioni Tattiche. Alle attività hanno partecipato anche due Tornado del 6° Stormo di Ghedi, CH-47F della Combined Aviation Brigade della US Army EA e paracadutisti della 173a Aiborne Brigade.
L’atto tattico, svoltosi a partiti contrapposti, si è strutturato su quattro fasi principali: Find, ovvero la ricerca e l’esplorazione delle postazioni nemiche utilizzando nuclei di tiratori scelti (TS) e droni con capacità a lungo raggio e caratteristiche stealth; Fix la simulazione di un attacco allo scopo di ingannare l’avversario portandolo a sviluppare azioni in un’area presidiata da forze amiche; Strike, più complessa e tecnica, è consistita, con il supporto di fuoco dell’artiglieria, in un attacco verticale per neutralizzare l’avversario mediante una manovra d’avvolgimento; Exploit con il forzamento di un ostacolo passivo da parte del genio e lo sgombero dei feriti da parte del Mobile Medical Team con l’impiego di elicotteri.

La "Val Natisone 2022"

Presso il poligono del Monte Bivera, nelle Alpi a cavallo tra le province di Udine e Belluno, dal 2 al 10 novembre si è svolto un secondo importante appuntamento esercitativo per gli alpini dell’8° Reggimento di Venzone, la “Val Natisone 2022”.
Essi hanno operato in maniera sinergica con assetti provenienti dal 2° Reggimento genio guastatori di Trento, del 3° Reggimento artiglieria terrestre (da montagna) di Remanzacco oltre che ad un nucleo collegamento e valorizzazione Imagery Intelligence (IMINT) e ad una squadra Aeromobili a Pilotaggio Remoto Mini/micro (APRM) equipaggiata con sistema Raven C DDL, della Brigata Informazioni Tattiche. L’esercitazione ha visto presenti anche una squadra proveniente dall’Esercito albanese, le cui Forze Armate concorrono alla Defence Cooperation Initiative (DECI) e un team di tiratori scelti dell’Esercito sloveno, che è parte fin dall’inizio del progetto Multinational Land Force (MLF).
Finalità delle attività addestrative era quella di consolidare e migliorare l’integrazione e l’interoperabilità multinazionale delle unità nello scenario warfighting e combined arms ad alta intensità caratterizzato da terreno impervio con basso indice di scorrimento. Essa si è sviluppata attraverso la ricerca e l’esplorazione delle postazioni nemiche, mediante sistemi Unmanned Aircraft System (UAS) di ultima generazione (Find), la capacità di combattimento avversaria, tramite l’impiego dei mortai e dei tiratori scelti (Fix), l’attacco progressivo su varie postazioni nemiche, anche grazie al forzamento di ostacoli passivi da parte del genio (Strike) e la riorganizzazione delle unità in difesa (Exploit).

La "Val Tagliamento 2022"

L’ultimo appuntamento con le attività di approntamento per l’impiego in operazione fuori area per gli oltre 200 alpini della Julia si è svolto tra il 5 e il 7 dicembre sul ghiaioso e pianeggiante poligono del Cellina Meduna (Pordenone) con l’esercitazione “Val Tagliamento 2022”.
Organizzata e condotta sempre dall’8° Reggimento Alpini di Venzone nell’ottica combined arms, con lo scopo di integrare le capacità delle forze di fanteria leggera alpina con unità di artiglieria e cavalleria all’interno di uno scenario warfigthing ad alta intensità, ha visto la partecipazione del Reggimento Piemonte Cavalleria (2°) con un plotone equipaggiato da blindo Centauro B1 e dal 3° Reggimento artiglieria terrestre (da montagna) con una sezione di obici FH-70 da 155 e mortai TR-F1 da 120.
Anche in questo caso il complesso minore pluriarma su base 8° Reggimento ha visto condurre un’attività tattica offensiva, articolata su più fasi, volta alla neutralizzazione delle unità nemiche. La fase Find, è consistita nella ricerca ed esplorazione delle postazioni nemiche attraverso l’utilizzo di un nucleo tiratori scelti. Nella fase Fix è stato fondamentale l’impiego della sezione di artiglieria e del plotone mortai pesanti, per creare le condizioni necessarie per condurre la terza fase Strike la più complessa e tecnica. Le unità sul terreno sono intervenute inizialmente con un fuoco di soppressione, da parte delle blindo Centauro, e successivamente è avvenuta l’inserzione motorizzata, a bordo dei VTLM Lince e dei BV 206-S7, delle unità di fanteria che hanno provveduto alla bonifica delle postazioni nemiche e al consolidamento della posizione ottenuta con la fase Exploit.
Durante le concitate fasi dell’attacco, sono state testate le capacità di risposta a una minaccia CBRN simulando l’impiego da parte delle unità nemiche di aggressivi chimici sulla zona schieramento mortai, quando, ricevuto l’allarme, il personale ha tempestivamente indossato l’indumento protettivo (IPE) e la maschera NBC M90 riuscendo così a mantenere inalterata la propria efficienza operativa ed a garantire il supporto di fuoco alle unità sul terreno.
Al termine delle attività il generale di CA Ignazio Gamba, comandante delle Truppe Alpine – e già comandante della Brigata Alpina Julia – che ne ha seguito l’intero svolgimento, rilevando gli ottimi risultati raggiunti ha sottolineato come l’interoperabilità e l’addestramento siano un connubio indissolubile per essere all’altezza dei tempi e per affrontare, con successo, il prossimo impiego operativo multinazionale e con esso le sfide future

L’autore ringrazia per la cortese disponibilità l’8° Reggimento Alpini di Venzone.  Fonti e foto non dell’autore: Stato Maggiore della Difesa, Esercito Italiano, Luca Ocretti.

Testo e foto: Federico Grattoni

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