Personnel Recovery Week 21-01

L'esercitazione annuale con l'obiettivo di addestrare ed amalgamare tutte le componenti di una Personnel Recovery Task Force Nazionale dell'Aeronautica Militare

Il Personnel Recovery

Il concetto di Personnel Recovery (PR) nel passato tendeva ad indentificarsi con quello di Combat Search and Rescue (CSAR) ma tale visione, che considera essenzialmente coinvolti gli equipaggi di velivoli abbattuti in territorio nemico o conteso, non appare più valida alla luce degli attuali scenari, in cui assetti militari conducono operazioni distribuite all’interno di teatri di crisi e in presenza di minaccia ibrida. Quindi è necessario un nuovo approccio alla problematica, in un’ottica interforze e multi disciplinare, che consenta il recupero del personale isolato o in pericolo in tempi brevi mediante interventi mirati e tempestivi. In particolare negli ultimi anni  si è assistito ad un aumento dei casi in cui membri della comunità internazionale hanno dovuto affrontare situazioni di isolamento o sono stati presi in ostaggio da parte di fazioni o gruppi ribelli in aree di crisi o teatro di operazioni militari, considerabili vere e proprie forme di lotta asimmetrica.

Le tipologie di intervento  possono essere: Search and Rescue (SAR), Combat Recovery (CR), Combat Search and Rescue (CSAR) e Non-conventional Assisted Recovery (NAR).

Un’attività di PR è caratterizzata  da cinque fasi operative, così distinte: la comunicazione, ovvero la notifica iniziale di un possibile evento di isolamento; la localizzazione, cioè la determinazione della posizione precisa del personale isolato (Isolated Personnel – ISOP); il supporto, ovvero le azioni che devono essere effettuate nei confronti dell’ISOP durante il periodo di isolamento; il recupero, l’azione coordinata per ricondurre l’ISOP sotto la custodia fisica di un’organizzazione amica e la reintegrazione, cioè la fase finale del processo.

Quindi la formazione e l’addestramento della Joint Personnel Recovery (JPR) vengono a costituire un’importanza e un cardine essenziale, costantemente verificato ed aggiornato attraverso un percorso formativo-addestrativo in grado di consentire e garantire la formazione di base e di implementazione delle capacità, le procedure e le tattiche relative al PR e di migliorare le capacità PR grazie ad un continuo processo di apprendimento. (1)

L'attività

Il Personnel Recovery rappresenta per l’Aeronautica Militare una capacità operativa di vitale importanza nella pianificazione operativa nei moderni teatri d’impiego per garantire il necessario livello di sicurezza del personale, adottando uno standard addestrativo unico tra le diverse Forze Aeree della NATO in scenari operativi interforze ed internazionali. La preparazione quindi comprende lo sviluppo delle policy e della dottrina, la definizione degli equipaggiamenti più adeguati e un addestramento idoneo da un punto di vista operativo e tattico.

L’esercitazione  “Personnel Recovery Week”  organizza e sviluppa quindi un’ampia e complessa opportunità addestrativa e di verifica delle capacità, con l’obiettivo principale, come dichiarato dal Col. Marco Bertoli, comandante del 2° Stormo, di addestrare il personale  a costituire una Task Force di Personnel Recovery con assetti ad ala fissa, ad ala rotante e personale di terra, in grado di operare  in cielo e  sul terreno per il recupero  di personale isolato e in condizioni di emergenza, in un territorio ostile.

L’edizione di quest’anno, in sigla “PRW 21-01”, è stata affidata al 51° Stormo di Istrana e condotta dalla base di Rivolto sulla quale, da metà giugno, si è temporaneamente rischierato a seguito dei lavori di riqualificazione della base trevigiana. L’attività addestrativa,  diretta dal Col. Nadir Ruzzon, comandande del 51° Stormo,  ha interessato il Nord-Est, in particolare le aree militari di Nervesa della Battaglia (TV), Osoppo e Venzone (UD) con il contributo, nel ruolo di “forze di opposizione”, di personale del 3° Reggimento Artiglieria di Montagna della Brigata Alpina Julia dell’Esercito, dislocato nelle aree addestrative interessate.

I reparti dell’Aeronautica Militare che vi hanno partecipato sono stati:

  • il 51° Stormo con velivoli Typhoon e AMX del 132° Gruppo Volo “Buscaglia”;
  • il  4°, il 36° e il 37° Stormo con Typhoon;
  • il 2° Stormo con il sistema mobile SIRIUS;
  • il 14° Stormo con il Gulfstream G.550 CAEW;
  • il 15° Stormo con un HH-101A “Caesar” del 83° Gruppo CSAR;
  • il 17° Stormo Incursori del Supporto Tattico alle Operazioni Speciali (STOS);
  • l’11° Gruppo DAMI;
  • 1 AWACS della NATO

Tra gli obiettivi principali della “PRW 21-01” l’ampliamento ed il mantenimento delle capacità di Personnel Recovery dei piloti dei Typhoon. Negli anni passati questa funzione in particolare la ricognizione e il supporto aereo ravvicinato (CAS ) era affidata agli AMX in via esclusiva. Dal 2018, per la progressiva riduzione operativa di questi e per le superiori ed innovative capacità di gestione del controllo dello spazio aereo, vede attivata la linea Typhoon. Nell’Aeronautica Militare i rimanenti esemplari operativi del Ghibli sono concentrati nella sola linea volo del 132° Gruppo volo che così viene ad essere l’unico reparto con una doppia linea di Typhoon e di AMX.  Gli equipaggi del 4°, 36°, 37° e 51° Stormo vengono addestrati ad affrontare una tipologia di missioni complesse e con una grande componente di variabili, in quanto tali difficili da prevedere e da condurre. La simulazione delle possibili contingenze, nelle varie fasi, tra le quali la presenza di forze di opposizione nell’area e sul terreno, sono elementi che rendono maggiormente realistico lo scenario addestrativo.

Estrazioni dell'ISOP presso le aree addestrative di Nervesa e Venzone

Nelle aree addestrative di Venzone (poligono di Rivoli Bianchi) e di Nervesa della Battaglia si sono addestrati gli equipaggi del HH-101A del 23° Gruppo Volo del 83° Gruppo CSAR di Cervia (Vedi approfondimento) e le squadre di Incursori del 17° Stormo con gli operatori per il Supporto Tattico alle Operazioni Speciali (STOS). Sotto la copertura in quota, garantita da Typhoon e AMX, individuata la posizione dell’ISOP e messa in sicurezza l’area di esfiltrazione anche con l’eventuale utilizzo delle tre M-134 Minigun di bordo, sono stati effettuati gli sbarchi degli Incursori che, a seconda delle diverse simulazioni, hanno ingaggiato eventuali elementi ostili, liberato e imbarcato l’ISOP o personale ferito.

Il 2° Stormo polo missilistico AM - Sistema SIRIUS

Rivolto, una dozzina di chilometri a ovest di Udine, sede storica del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, rappresenta  una posizione altamente strategica nel territorio nazionale. Dal 1993 è divenuta sede del 2° Stormo che qui ha visto dislocati gli AMX del 14° Gruppo fino al 2002, anno nel quale venne posto in Riserva, preludio del suo successivo scioglimento. Per evitare la chiusura dello Stormo più anziano dell’AM, rimasto orfano dell’unico Gruppo Volo, il 313° Gruppo AA veniva posto sotto il comando del “Cavaliere nero”, che oggi garantisce alla PAN il necessario supporto tecnico, logistico ed operativo. E’ il 2007 quando sulla base friulana viene fatto confluire tutto il personale dei Gruppi Intercettori Teleguidati del Nord-Est, progressivamente chiusi a seguito della radiazione del sistema missilistco Nike Hercules, e del Gruppo Missili di Villafranca di Verona, unitamente alle due batterie Spada in dotazione. Il 2° diviene così protagonista  di una nuova missione, portando lo Stormo a diventare Polo Missilistico di Forza Armata, con l’affiancamento al sistema superficie/aria Spada del nuovo e sofisticato Sistema SIRIUS, che associato al nuovo missile CAMM-ER costituirà il Medium Advanced Air Defence System (MAADS). Consegnato allo Stormo in due esemplari (il primo a settembre 2020 ed il secondo a marzo di quest’anno) il SIRIUS è un sistema BMC4 ovvero Battle Management Command, Control, Communication & Computer che integra un radar di moderna ed attuale concezione e un apparato hardware e software che ne consente l’impiego. E’ caratterizzato da una elevata mobilità, grazie ad un veicolo dedicato che ne permette lo spostamento in tempi molto rapidi e su ogni terreno. Le  funzioni del sistema sono molteplici e possono spaziare da un impiego come sensore integrato in un’archittettura di sorveglianza non solo nazionale ma anche a livello NATO, ad un utilizzo in qualità di C2 (Comando e Controllo) di unità di fuoco dislocate anche a distanza significativa rispetto al sistema stesso. In questa importante fase di transizione, particolare impegno viene rivolto nell’addestramento del personale e nell’elaborazione dei programmi di impiego operativo del MAADS, oltre che nella pianificazione, programmazione e formulazione delle proposte finalizzate ad elaborare i nuovi standard per l’efficacia operativa e per l’integrazione delle competenze missilistiche della Forza Armata.

Reparto DAMI - 11° Gruppo DAMI

La Difesa aerea italiana è articolata su due centri nevralgici dell’Aeronautica Militare, a Poggio Renatico in provincia di Ferrara e a Licola in provincia di Napoli: dalle sale operative dei due centri è tenuto sotto sorveglianza l’intero spazio aereo nazionale 0-24  tutti i 365 giorni dell’anno.
Dalla revisione del Comando Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico il 15 marzo del 2017 è stato costituito il Reparto DAMI,  Difesa Aerea Missilistica Integrata, da cui dipendono l’ 11° Gruppo DAMI a Poggio Renatico, nominativo “Pioppo”e il 22° Gruppo Radar AM di Licola, nominativo “Barca”. Ad esso sono  assegnate le funzioni di coordinamento e di supervisione delle due unità operative italiane integrate nel sistema di Difesa aerea nazionale e  della NATO che attraverso, una rete radar e radio creano un ombrello prottetivo su tutto il territorio nazionale.
Dalle sale operative di “Pioppo”  e di “Barca”  viene sorvegliato quindi l’intero lo spazio aereo nazionale avvistando e identificando tutto il traffico aereo, civile e militare e da qui  viene rilanciato l’ordine di “scramble” agli Eurofighter per l’intercettazione di eventuali velivoli sospetti o non identificati presenti nello spazio aereo italiano.
Il DAMI concorre alla sicurezza anche dello spazio aereo di Slovenia e l’Albania e, attraverso gli accordi di Air Policing  anche di Paesi come l’ Islanda, la Lituania, l’Estonia e la Lettonia. Il sistema di stazioni fisse a terra viene integrato e potenziato con l’impiego dei velivoli AWACS della Nato, dai G.550 CAEW del 14° Stormo e dei sensori imbarcati sulle navi ADS (Air Defence Ship)
Il DAMI di Poggio Renatico è stato, il primo sito della Difesa aerea ad impiegare il sistema Nato Air Command and Control System (ACCS) in operazioni reali. Questo nuovo sistema di Comando e Controllo sostituirà progressivamente gli attuali sistemi di Difesa aerea in dotazione all’Aeronautica e alla NATO permettendo la gestione di tutte le missioni aeree, fin dalle prime fasi di pianificazione, mediante un’unica piattaforma software.

Fonti: (Nota 1) SMD ND 001 “Elementi dottrinali e concettuali sul Joint Personnel Recovery” Edizione 2012;  Aeronautica.difesa.it;  Laran.it

Si ringraziano, per la disponibilità: l’Ufficio Stampa SMA, i Comandi del 2° e del 51°Stormo;  per i contributi fotografici: Marcello Cosolo, Luca Ocretti, Marco Papa.

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