Dopo 20 anni velivoli dell’Aeronautica Militare ritornano in Antartide

(UGC SMA, UPI) – 30 ottobre – Dopo 20 anni, per la prima volta con il C-130J, la 46 ͣ Brigata Aerea di Pisa di nuovo a supporto della spedizione italiana dell’Enea
Alle 2.26 ora italiana del 25 ottobre un   C-130J  della  46ª Brigata Aerea  di Pisa è atterrato sul pack ghiacciato dell’Antartide, nei pressi della stazione italiana Mario Zucchelli (MZS) di Baia Terra Nova. Il velivolo, con a bordo personale, ricercatori e materiale, era partito circa sette ore prima dall’aeroporto di Christchurch, in Nuova Zelanda, base logistica e testa di ponte per i collegamenti aerei che vengono effettuati con il continente antartico.

Dopo venti anni, l’Aeronautica Militare torna quindi in Antartide  per supportare le campagne dell’ENEA  (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile), sempre con velivoli ed equipaggi della 46ª per la prima volta con il C-130J, assetto che ha nel frattempo sostituito il C-130 H, il famigerato “Hercules”, in quel periodo in uso al Reparto. 

Questo primo atterraggio ha di fatto sancito  l’avvio ufficiale della  XXXV spedizione  italiana, campagna di ricerca finanziata dal  MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) nell’ambito del  Programma Nazionale di Ricerche in Antartide  (PNRA), con l’organizzazione logistica di Enea e il coordinamento scientifico del  CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Una campagna che avrà una durata complessiva di quattro mesi, con 250 partecipanti tra tecnici e ricercatori, italiani e stranieri, a supporto di 45 progetti di ricerca (alcuni presso altre basi antartiche) e alla quale prendono parte anche  26 militari italiani di Esercito, Marina, Aeronautica ed Arma dei Carabinieri con diversi compiti di supporto. Per l’Aeronautica Militare, in particolare, è presente presso la sala operativa della Base Mario Zucchelli un team composto da un  addetto al coordinamento  e da  ufficiali meteorologi, fondamentali per lo svolgimento in sicurezza delle operazioni aeree e navali e per la pianificazione delle attività scientifiche sia presso la base Mario Zucchelli, sia presso quella italo-francese Concordia. Inoltre, nel corso della spedizione,  continueranno anche i lavori da parte di personale dei Reparto Genio dell’Aeronautica Militare per la realizzazione di una pista di volo semi-preparata a Boulder Clay, di cui sono già stati completati circa i due terzi e che una volta ultimata renderà di fatto la stazione italiana autonoma dal punto di vista dei trasporti aerei ed un punto di riferimento per le basi limitrofe.

Il contributo della 46ª Brigata Aerea conferma la  capacità dell’Aeronautica Militare di garantire trasporti a grande distanza dall’Italia e rappresenta altresì una dimostrazione concreta di proiezione e supporto logistico. Tale supporto, che come detto sarà garantito da un velivolo C-130J della 46ª Brigata Aerea ed equipaggi addestrati ad operare in condizioni climatiche ed ambientali estreme, nel caso specifico su piste ghiacciate, schierati temporaneamente presso l’aeroporto di Christchurch, è stato formalizzato recentemente con un accordo tra la Forza Armata e la stessa ENEA e permetterà di realizzare i collegamenti aerei tra la Nuova Zelanda e l’Antartide, sia presso la stazione italiana “Mario Zucchelli”, sia presso quella statunitense di McMurdo.

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