SATER 1-22, l’esercitazione di soccorso aero-terrestre

La prima edizione dell'esercitazione interforze ed interagenzia organizzata annualmente dall’Aeronautica Militare

L’area del Mugello ha ospitato nei giorni dal 14 al 16 marzo 2022 la “SATER 1-22”, non altro che una importante esercitazione con lo scopo di addestrare equipaggi militari della Difesa e di altre realtà istituzionali nel campo della Ricerca e Soccorso (Search and Rescue), diretta dal Capo Operazioni Col. Alfonso Cipriano del Comando Operazioni Aerospaziali dell’Aeronautica Militare.
La SATER (Soccorso Aero Terrestre) è organizzata più volte all’anno su tutto il territorio nazionale tramite il Comando Operazioni Aerospaziali (COA) dell’Aeronautica Militare di Poggio Renatico (FE) unitamente al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) in base ad un accordo tecnico esistente da più di 40 anni dove i due enti collaborano fattivamente fra loro ed è frutto della pianificazione da parte del Rescue Coordination Centre (RCC) del COA, con lo scopo di sviluppare sinergie e migliorare costantemente tecniche e procedure per portare a termine missioni di Ricerca e Soccorso. All’interno dello scenario esercitativo, la direzione delle operazioni a terra (DIREX terrestre) è attestata al CNSAS mentre il Rescue Coordiantion Centre dell’Aeronautica Militare ha la responsabilità della direzione e coordinamento di tutte le operazioni aeree (DIREX Aerea).

Sull’aviosuperficie “Collina”, nel territorio del Comune di Borgo San Lorenzo (FI), sono stati impiegati 9 aeromobili: due dell’Aeronautica Militare (un elicottero HH-139 dell’85° Centro SAR del 15° Stormo di Pratica di Mare (Roma) e un velivolo U-208 della Squadriglia Collegamenti di Linate (Mi) ed altri sette elicotteri appartenenti all’Aviazione dell’Esercito con un UH-205 del 4° Reggimento “Altair” di Bolzano, alla Marina Militare con un SH-90 della Stazione Elicotteri Luni Sarzana (LaSpezia), ai Carabinieri con un AW-139 del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pisa, alla Guardia di Finanza con un AB-412 della Sezione Aerea G.d.F. di Pisa e un UH-169 del 1° Gruppo Aereo della G.d.F. di Pratica di Mare, alla Polizia di Stato con un UH-139 dell’8° Reparto Volo della Polizia di Stato di Firenze e ai Vigili del Fuoco con un AW-139 del Nucleo Elicotteri Vigili del Fuoco di Bologna.

In questa importante esercitazione che ha coinvolto numerosi elicotteri delle FFAA e dei Corpi dello Stato, le squadre del CNSAS completamente equipaggiate hanno simulato e testato in differenti contesti e siti la capacità di individuare e soccorrere equipaggi di velivoli dispersi in quota a seguito di un incidente aereo. Lo scenario esercitativo, sia diurno che notturno, ha simulato le operazioni che maggiormente si verificano in casi reali di emergenza in ambiente montano come l’imbarco e lo sbarco di personale sul luogo delle ricerche, l’intervento con barelle e con unità cinofile, nonché la discesa e risalita dall’elicottero con l’uso del verricello. In questo caso è stata simulata la ricerca di un velivolo civile scomparso dai radar, nonché ancora una ulteriore simulazione per il recupero di persone disperse nei rilievi prossimi all’aviosuperfice di partenza. Gli operatori del CNSAS, altamente specializzati ad agire in ambiente montano, hanno operato anche in sinergia con altre squadre di ricerca e soccorso dell’Esercito Italiano e della Guardia di Finanza.
L’area scelta adibita a base operativa denominata PBA (Posto Base Avanzato) si è trasformata in un vero e proprio eliporto campale situato il più vicino possibile all’area delle ricerche dove l’Aeronautica Militare ha garantito su questa area semi preparata e destinata al traffico di velivoli di piccole dimensioni, tutti i servizi necessari per coordinare le operazioni, dalla torre di controllo mobile, al rifornimento di carburante per tutti gli elicotteri partecipanti all’esercitazione, dal servizio antincendio al supporto sanitario, dalle comunicazioni alle previsioni meteo.
Una caratteristica di notevole importanza di questa esercitazione è che il personale coinvolto è all’oscuro di tutto ciò che accadrà prima “dell’allarme” e quindi deve organizzare tutto questo entro il più breve tempo possibile per iniziare le operazioni.
Esercitazioni come la SATER rappresentano un esempio virtuoso di come lo Stato può collaborare efficacemente tramite le peculiarità di ciascuna delle sue componenti, al fine della salvaguardia della vita umana in ogni momento e condizione.

Il Comando Operazioni Aerospaziali

Dal Comando Operazioni Aerospaziali (COA) proviene il personale che ha organizzato e diretto SATER 1-22. Quale Comando di Componente Aerea dell’Aeronautica Militare, assicura l’efficace impiego del potere aerospaziale attraverso un processo di pianificazione e di condotta delle operazioni, sul territorio nazionale e nei teatri fuori dai confini nazionali, sulla base delle direttive e per il livello di Comando e Controllo attribuito dalle Superiori Autorità.

Rappresenta altresì il referente unico dell’Aeronautica Militare per la Difesa Aerea, la Difesa Missilistica e per il coordinamento e controllo del Traffico Aereo Operativo (OAT), delle missioni di SAR e dei trasporti aerei militari. Il COA costituisce anche lo “staff operativo” del CaSMA nella sua veste di CFA (Comandante delle Forze Aeree). E’ stato costituito sulla base di Poggio Renatico (FE) il 4 ottobre 2010 e posto alle dipendenze del Comando Squadra Aerea (CSA).

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) che è sempre presente nelle esercitazioni SATER o altre simili inerenti il soccorso con numerosissime squadre, nasce ufficialmente il 12 dicembre 1954 e nel1968 il “Soccorso speleologico” entra a farne parte e nel 1990  assume l’attuale denominazione. Nel 2001 la legge 74/2001 riconosce al CNSAS la funzione di “servizio di pubblica utilità” e di Protezione Civile. Le finalità del CNSAS, definite con chiarezza dalla legge, sono:


1- Il soccorso degli infortunati, dei pericolanti, dei soggetti in imminente pericolo di vita e a rischio di evoluzione sanitaria, alla ricerca e al soccorso dei dispersi e al recupero dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale, ferme restando le competenze e le attività svolte da altre amministrazioni o organizzazioni operanti per lo stesso fine.
2- Contribuire alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nell’esercizio delle attività connesse in queste zone.
3- Concorrere al soccorso in caso di calamità, in cooperazione con le strutture della Protezione Civile, nell’ambito delle proprie competenze tecniche e istituzionali.
Al CNSAS è inoltre affidata la funzione di coordinamento nel caso di intervento di diverse organizzazioni di soccorso in ambito alpino o in ambiente impervio e ostile, collabora attivamente con le squadre del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (SAGF) e conta un organico, su tutto il territorio nazionale, di oltre 7500 tecnici.

Gli stemmi dei reparti esercitati

Claudio Toselli

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