Esercitazione “HARPUN 19” – Prove a fuoco con artiglieria e missili spalleggiabili Strela 2M

Nelle prime ore del mattino del 22 ottobre, terzo giorno dell’esercitazione “HARPUN 19”, le forze partecipanti si sono trasferite nella zona di mare assegnata per le prove a fuoco.

Dalla nave da sbarco DBM-82 “Krka” sono stati eseguite prove a fuoco con il sistema spalleggiabile antiaereo Strela 2M. Dopo aver praticato i tracciamenti dei bersagli aerei nel poligono LTDS-22 “Žirje”, lanciati dall’isolotto di Mulo, sono stati eseguiti i lanci dei missili. Attività di addestramento svolta da un team della Marina militare Croata (HRM) a sostegno del ripristino delle capacità di difesa aerea con il sostegno del reggimento di difesa aerea dell’Aeronautica croata.

Su un bersaglio in superficie sono stati eseguiti tiri con artiglieria da parte delle navi da sbarco DBM 81 e 82, del dragamine LM-51 e delle navi d’assalto DJB-104, 106 e 107 con cannoni da 20 mm, 30 mm e 40 mm.

Alla fine della giornata, gli equipaggi delle navi hanno condotto esercitazioni di navigazione che vanno dalle manovre tattiche, all’arresto, al trasbordo e all’ispezione di una nave sospetta, alla ricerca e al salvataggio in mare (SAR), al rifornimento logistico delle navi in ​navigazione (RAS) alle esercitazioni di segnalazione durante la notte.

Le medesime attività sono state condotte il giorno successivo, dalle navi della Guardia costiera croata (Obalna Straža), le motovedette SB-73, OB-01, O2 e O4 hanno sparato con cannoni da 20 mm e 40 mm. Una nuova nave da pattugliamento costiero OOB-31 è stata anche coinvolta in questa attività, sparando con mitragliatrici a 12,7 mm.

Strela 2M

Il missile è alloggiato in un lanciatore riutilizzabile nel quale viene trasportato e dal quale viene lanciato. Il tiratore posiziona attiva il missile sul lanciatore, aggancia il bersaglio e preme il grilletto sulla prima tacca. Dopo 4-6 secondi, il sistema di guida a infrarossi viene attivato, il coperchio del lanciatore viene lasciato cadere e una luce rossa si accende sul mirino ottico del lanciatore. Quando il localizzatore IR aggancia il bersaglio, si accende la luce verde e viene emesso un segnale acustico. L’operatore quindi preme il grilletto per lanciare il missile, che continua il volo autonomamente seguendo il bersaglio. Il lancio può essere effettuato in posizione eretta o in ginocchio.

Una carica espelle il missile dal lanciatore con un’accelerazione di  28 m/s in 0,05 secondi. Dopo aver lasciato il tubo di lancio, si aprono due alette di controllo nella parte anteriore del razzo e quattro stabilizzatori fissi nella parte posteriore. A sei metri di distanza viene attivato il motore principale e dopo 45 metri di volo viene armata la spoletta. Il motore funziona per 1,6 secondi e facendo raggiungere al missile la velocità massima di 580 m/s , 1,7 Mach. Se, dopo 15 secondi di volo, non viene colpito alcun bersaglio il missile si autodistrugge.

Fonte: MORH – Testi e foto: HRM, L. Bašić, M. Siriščević

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