Covid-19: il RSV in prima linea per potenziare la capacità di trasporto aereo in bio-contenimento dell’AM

Una capacità unica dell’Aeronautica Militare al servizio del Paese

(Fonte e Autore RSV) – 27 marzo – L’Aeronautica Militare sta contribuendo con diverse capacità ed assetti al dispositivo messo in campo dal Ministero della Difesa per l’emergenza COVID-19. In primo piano l’impegno del Team di Bio-contenimento dell’Infermeria Principale di Pratica di Mare, composto da medici ed infermieri specializzati nel trasporto aereo di pazienti infettivi, una capacità di eccellenza e peculiare della Forza Armata in ambito internazionale e di fondamentale importanza in questo scenario di emergenza per trasferire rapidamente ed in totale sicurezza pazienti infettivi da un ospedale all’altro e dare quindi sostegno e supporto ai centri di cura del nord Italia in questo momento maggiormente interessati dal problema.
Gli aeromobili, normalmente utilizzati per diverse tipologie di missioni – dalla ricerca e soccorso fino al supporto alle operazioni speciali – diventano in questo frangente delle vere e proprie “ambulanze volanti”, in grado di trasportare pazienti in modalità di bio-contenimento attraverso speciali barelle isolate A.T.I. (Aircraft Transit Isolator), nonché assistere i pazienti con apparati di respirazione durante il volo.
L’Aeronautica Militare ha sviluppato diversi anni fa questa particolare capacità di trasporto, la prima sperimentazione in tal senso risale al 2005. In questo periodo, tuttavia, il numero di richieste di trasferimento di malati è elevatissimo e per questo motivo il Reparto Sperimentale di Volo (RSV), uno dei tre Reparti dipendenti dal Centro Sperimentale di Volo, è stato coinvolto per aumentare la capacità di trasporto dei pazienti in isolamento e del team medico di supporto.
Attraverso lo strumento della Certificazione Tecnico-Operativa (CTO), l’RSV ha avviato una serie di attività di studio, ricerca e sperimentazione finalizzate a produrre le evidenze necessarie ad ampliare la capacità di trasportare barelle di diverse tipologie sia su velivoli da trasporto per esigenze di lungo raggio, che elicotteri per voli che richiedono distanze più contenute.  In meno di due settimane, grazie ad un lavoro di squadra tra piloti, ingegneri e meccanici sperimentatori del Reparto, ed il supporto del personale dei Reparti Operativi di appartenenza degli assetti coinvolti, del Comando Logistico e dello Stato Maggiore Aeronautica, il Reparto Sperimentale di Volo ha, nei casi più semplici, raccolto le evidenze che hanno consentito il rilascio della CTO, nei casi tecnicamente più complessi, anche fisicamente costruito ed adattato pezzi elettromeccanici per permettere l’impiego delle diverse barelle su più tipologie di aeromobili.
Questa capacità tecnica unica, posseduta esclusivamente dall’Aeronautica Militare, ha consentito di potenziare considerevolmente le capacità di biocontenimento dei velivoli KC-767A, C-27J, C-130J e degli elicotteri HH-101A, HH-139A e HH-212. L’attività, portata a termine in tempi ridottissimi, è risultata particolarmente complessa perché ha interessato diverse linee di volo della Forza Armata e al contempo diverse tipologie di unità di bio-contenimento (barelle Aircraft Transport Isolator – ATI, unità di isolamento ISOARK N36-2/-4/-5/-7 e barelle BIO-BAG).

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