L’ Archivio Storico Federighi riporta in Italia alcune parti di un Fiat G.50 precipitato in Belgio

Con una diretta Facebook l’Archivio Storico Federighi ha presentato il progetto per il restauro di alcune parti di un Fiat G.50 riportate in Italia dal Belgio.

Il progetto denominato “Gigetto” prende avvio dall’individuazione presso un’azienda agricola in Belgio di alcune parti di un G.50 precipitato il 13 febbraio 1941, appartenuto al 20°Gruppo CT schierato col CAI in Belgio,  presumibilmente  con ai comandi il Tenente M. Roncali, deceduto nell’impatto.

Il materiale recuperato di compone di:

  • sezione centrale del longherone alare
  • Coppia di semicarrelli con pneumatici
  • Parti delle scatole porta munizioni
  • Maglioni e bossoli delle mitragliatrici
  • Meccanismo di sincronizzazione
  • Bombola di ossigeno
  • Tubazioni
  • Lamiere e compomenti metalliche
  • Carrucola guida cavo comando

Mentre altri componenti noti sono oggetto di trattative in corso, si potrebbe aggiungere anche:

  • Motore FIAT A.74
  • Semiala destra e ruotino di coda
  • Alettone sinistro e tettuccio

Il valore storico-tecnologico del relitto è sicuramente elevato. Al momento del FIAT G.50 risultano sopravvissuti solo un esemplare completo e due semiali. Solo una semiala è al momento esposta al pubblico.

La storia specifica di questo esemplare è rilevantissima: non risultano infatti esposizioni o aree museali dedicate alle operazioni condotte dal CAI in Belgio. La provenienza da un crash site permette inoltre la ragionevole identificazione dell’esemplare e la ricostruzione della sua storia.

Dal punto di vista tecnologico, l’analisi degli oggetti rappresenta un’occasione unica per acquisire una messe di informazioni sulle tecniche e tecnologie costruttive FIAT, in particolare integrando le verifiche sugli oggetti allo studio della documentazione originale esistente.

Il lotto si presenta come una collezione eterogenea e parzialmente discontinua di componenti del velivolo G.50. Il fatto che si tratti di un recupero da crash site e le pessime condizioni di preservazione, comporta che gli artefatti siano pesantemente danneggiati e presentino evidenti segni di corrosione.

Attualmente viene considerato opportuno limitare l’intervento di restauro ad operazioni di pulizia e stabilizzazione (ove possibile) degli artefatti. Questa impostazione permetterebbe di garantirne la conservazione dei beni per il futuro, preservandone l’elevato valore storico fornito dai danni dovuti all’incidente.

Per quanto concerne l’esposizione al pubblico, si deve considerare la scarsa “leggibilità” degli artefatti per un pubblico mediamente esperto. Per ovviare a tale problema si ritiene necessario realizzare un mock-up in accordo all’approccio S4MART sviluppato da ASF, della sezione centrale di fusoliera. In esso verranno installati i componenti originali.

Tale approccio prevede che la struttura di supporto ai componenti originali sia modulare (riconfigurabile in funzione dei componenti disponibili) di peso contenuto, trasportabile e adattabile alle esigenze delle diverse aree espositive.

Tale soluzione permetterebbe di porre agevolmente nel corretto contesto spaziale i vari componenti del velivolo. La contestualizzazione storica e tecnologica sarebbe invece demandata ad apposite infografiche da realizzarsi su diversi livelli di approfondimento, in accordo alle linee guida di Archivio Storico Federighi.

L’approccio selezionato renderebbe inoltre possibile integrare ulteriori componenti originali. Attualmente ASF sta trattando con strutture pubbliche e privati l’integrazione dei delle varie componenti.

(Immagini Archivio Federighi)

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